15.1.09

Solidarietà con Gaza (14/01/09)


CONTRO L’AGGRESSIONE ISRAELIANA A GAZA!
SOLIDARIETA’ CON LA RESISTENZA DEL MARTORIATO
POPOLO PALESTINESE!

Da almeno tre settimane stiamo assistendo al perpetuarsi delle ennesime ingiustizie, violenze, aggressioni militari da parte dell'esercito Israeliano nei confronti del già martoriato popolo Palestinese che vive nella striscia di Gaza.
A 19 giorni dall’inizio dell’operazione “Piombo fuso” si contano ormai più di 1000 morti, un terzo dei quali sono bambini, e oltre 4600 feriti. Queste cifre parlano da sole: con le bombe al fosforo bianco, i bombardamenti a tappeto da terra, cielo e mare su popolazioni civili, lo Stato d’Israele non è solo fuori legge (quelle di cui si è dotata la cosiddetta “comunità internazionale”) e non solo meriterebbe di essere riconosciuto come vero e proprio “Stato canaglia”.
Con questa offensiva il governo israeliano, a poche settimane delle elezioni in Israele, vuole rifarsi un’immagine da “duro” nei confronti dell’opinione pubblica israeliana. Inoltre, l’obiettivo è quello di terrorizzare e dare una lezione al popolo palestinese, colpevole di avere “votato male” per Hamas durante le elezioni democratiche organizzate nel 2006 e infliggere un duro colpo alla resistenza palestinese; obiettivo attualmente solo parzialmente raggiunto poiché limitato a un contenimento dei lanci dei razzi Kassam verso Israele.
Il governo Israeliano di Olmert si fa forte delle garanzie militari offerte dell’amministrazione USA uscente e del tacito consenso del neo-eletto presidente Obama. L’Unione Europea, dopo un primo sostegno esplicito ai bombardamenti aerei, si fa ormai più critica nei confronti di Israele. In effetti, l’operazione potrebbe avere delle conseguenze imprevedibili e, riaccendendo la polveriera mediorientale, potrebbe mettere in pericolo gli stessi interessi degli imperialismi europei nella regione. Nonostante le lacrime di coccodrillo versate sui morti civili palestinesi, i governi europei sia di centro-sinistra sia di centro-destra (in Italia, l’attuale governo ma anche quello precedente di Prodi-D’Alema-Ferrero) sono in realtà corresponsabili della situazione attuale: sono loro ad aver decretato l’embargo su Gaza, sono loro a occupare il Libano. Chiedendo un cessate il fuoco che mette sullo stesso piano oppressi, cioè la popolazione palestinese e la resistenza, e oppressori, il governo israeliano e il suo esercito, i paesi imperialisti europei e l’Onu in realtà appoggiano il massacro perpetrato da Israele.
Di fronte alla situazione attuale, una vera e propria operazione di pulizia etnica di un popolo reo di rivendicare e lottare per il proprio diritto a vivere nella sua Terra, numerose manifestazioni si sono susseguite in tutto il mondo, nelle capitali europee, nei paesi arabi e perfino in Israele.
Testimoniare un’elementare solidarietà nei confronti del popolo palestinese vuole anche dire lottare contro il governo Berlusconi, amico, come Prodi, di Olmert e complice della situazione che vivono i Palestinesi e i popoli oppressi della regione, dal Libano all’Afghanistan, paesi entrambi occupati da truppe italiane. Manifestare la nostra solidarietà vuole anche dire collegare la lotta contro l’aggressione sionista alla lotta contro le politiche anti-popolari e anti-operaie portate avanti dal governo. È quello che hanno fatto, negli ultimi giorni in Grecia, gli studenti e i lavoratori, che continuano a manifestare e a lottare contro il governo Caramanlis.

Abbasso l’aggressione israeliana contro Gaza!

Viva la resistenza del popolo palestinese!

Per la sconfitta del sionismo e di tutte le forze imperialiste di occupazione nella regione, a cominciare dal Libano e dall’Afghanistan!

Contro il governo e la borghesia italiana, complici dell’offensiva israeliana, sviluppiamo il percorso di mobilitazione di solidarietà con il popolo palestinese, portiamo la battaglia sui luoghi di lavoro e di studio per rafforzare e unificare le vertenze in corso contro la politica anti-operaia di Berlusconi e l’ondata di licenziamenti!

MANIFESTAZIONE NAZIONALE ROMA - 17 gennaio - 15,30 – P.za Vittorio Emanuele

COLLETTIVO COMUNISTA DI VIA EFESO 14/1/09



Gaza: un vero e proprio ghetto

Da anni Gaza sopravvive come un vero e proprio ghetto. Uno spietato isolamento economico, politico e culturale la separa dal mondo. Un milione e mezzo di abitanti prigionieri dell’esercito israeliano e privati di tutto: alimenti, combustibile, elettricità, medicine, materiale per la scuola. La popolazione – da sessant’anni sotto il giogo di una barbara oppressione – subisce oggi questo feroce “castigo” collettivo per aver commesso il delitto di votare “democraticamente” per Hamas.
I palestinesi nella striscia di Gaza erano stati condannati dal Governo israeliano a una morte lenta: quasi l’80% della popolazione vive sotto la soglia di povertà, il tasso di disoccupazione raggiunge il 65%; lo stipendio annuo è di 443 euro all’anno, ovvero 1,36 euro al giorno. Il 60% dei bambini soffrono di denutrizione. La libertà di circolazione tra la striscia di Gaza, la Cisgiordania, Gerusalemme e tra queste e il mondo esterno è impedita. Circa 260 persone sono morte durante lo scorso anno per mancanza di medicinali e perché impossibilitate a uscire dal territorio. L’unica fabbrica di medicinali è ferma per la mancanza di materie prime. Più di 1500 containers di materie prime sono bloccati nei porti israeliani. I progetti di costruzione e sviluppo di strutture sanitarie e istituti scolastici sono stati sospesi. Le interruzioni di elettricità sono quotidiane.




Lo stato di Israele è razzista


Israele rappresenta così in Medio Oriente quello che il Sudafrica dell’Apartheid rappresentava per l’Africa australe: una sorta di “colonia” che impone alle popolazioni autoctone una dominazione connotata in senso razzista, la cui esistenza non sarebbe possibile senza l’aiuto delle potenze imperialiste “in cambio dei servizi prestati” in questo caso agli Stati Uniti e ai paesi dell’Unione Europea.
Quando un governo giudica che la vita di un soldato israeliano è più importante di quella di cento bambini e civili palestinesi, lo Stato rappresentato da questo governo è uno stato razzista. Quando le forze armate nei territori occupati illegittimamente proibiscono ai civili di spostarsi, di andare a prendere l’acqua dai pozzi e dalle fonti, di lavorare nei campi, visitare le proprie famiglie, andare a scuola o al lavoro, transitare da un villaggio a un altro, portare soccorso medico ai bambini malati, lo stato rappresentato da questo governo è uno stato razzista e colonialista. Quando il governo sionista costruisce il muro della vergogna per chiudere in un ghetto il popolo palestinese, rade al suolo case e oliveti, caccia, espelle, imprigiona, tortura, affama, questo governo e il suo esercito appartengono a uno stato razzista e colonialista.

Nessun commento: